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Come ottenere il meglio dallo studio e dall' università

Studiare un libro
Alessandro Pisani

 

Lo studio universitario è studio di libri. Questo sia per la latitanza degli studenti ( ma anche dei docenti) dalle lezioni - latitanza spesso non fisica ma di contenuti -, sia per l'oggettiva impossibilità di affidare a labili lezioni e altrettanto equivoci appunti l'intera materia oggetto di studio. Tranne forse alcuni insegnamenti, poi, il professore di turno non ritiene pleonastico il libro, anzi cerca con le sue lezioni di nutrire la comprensione del testo stesso (quando addirittura non lo ripeta, vuoi per mancanza di idee, vuoi per l'autorità del testo, vuoi per il fatto che lo ha scritto proprio lui). Nostro obiettivo deve quindi essere la metodologia per leggerli con profitto.

C'è differenza tra un libro istituzionale ed un romanzo: non è possibile leggerli allo stesso modo.

Una lettura superficiale è inutile, una serie interminabile di letture complete successive è troppo dispendiosa di tempo e fatica, una sola lettura è insufficente comunque a penetrare i segreti di una materia: quale soluzione adottare non potendo permeterci il lusso (tranne rari casi) di leggere per piacere, ma con il preciso obiettivo di ricordare ed utilizzare praticamente?

Personalmente, all'interno di un ampio discorso metologico, propongo una lettura cosciente e ragionata, cioé fornita di un preciso metodo e di una precisa motivazione. Di fronte al "mare magnum" di qualsiasi materia bisogna utilizzare il metodo che con successo portò gli antichi Romani al dominio del mondo, cioé "divide et impera", vale a dire che ciò che é troppo forte o grande per essere dominato intero, và diviso e controllato nelle sue parti. Si verrà sollevati dal terrore del libro intero, dominandolo parte per parte. Questo dapprima permetterà la comprensione della materia e successivamente di impararla a memoria ordinatamente e senza lacune, e ordinatamente ripeterla quando necessario.

Ecco il nostro schema:

  1. STUDIO DELL'INDICE
    Tutto il metodo proposto si basa su questa spesso negletta parte del libro, che dovrebbe invece essere letta e studiata per prima. Durante la lettura ci permette una esatta collocazione di ogni argomento, che viene studiato con ordine e consapevolezza della sua importanza all'interno della parte e dell'intero libro; ma, il che è ancora più importante, ci permetterà, se conosciuto a fondo, di imparare agevolmente a memoria il testo e di ripeterlo ordinatamente, senza omettere nulla e con possibili diversi livelli di approfondimento. Per poter fare ciò è necessario sapere pressochè a memoria tale indice: ciò comporta certo fatica, ma i risultati sono incomparabilmente migliori di quelli ottenuti senza metodo alcuno. Parleremo prossimamente della memoria, qui anticipo soltanto che può essere pericoloso eccedere nei sunti e negli appunti confezionati da noi durante lo studio. Riscrivere un libro intero non vi servirà, perchè demanderete a tali appunti l'esatta conoscenza che invece deve risiedere solo in un posto, cioè la vostra testa. Dante diceva "A nulla val senza lo ritener l'aver appreso". Imparare a memoria è un'arte che a sua volta si impara.
  2. PROGRAMMAZIONE DEL LAVORO E FREQUENZA ALLA LEZIONE
    Impostato il lavoro sull'indice, non resta che distribuirlo nel tempo a disposizione per preparare l'esame, oppure coordinarlo con le lezioni che si stanno seguendo (anticipando la spiegazione successiva, così da prendere solo gli appunti necessari, poter partecipare attivamente al dibattito e confrontarsi con le sole differenze riscontrate nell'esposizione del professore). Per preparare un esame sarà necesario un ragionevole periodo di tempo, tenendo conto del fatto che questo tipo di lavoro permetterà di ottenere una conoscenza ben radicata già volta per volta, senza lunghi ripassi finali, senza cioè ristudiare allo stesso modo le stesse cose.
  3. LETTURA CRITICA E PROBLEMATICA - USO DELLA SOTTOLINEATURA
    E' la parte dove si applicherà maggiormente la vostra intelligenza critica. Vi rimando per la sottolineatura alla scheda relativa. Dovrete leggere attivamente, ponendovi domande e cercando risposte, non tralasciando un punto finchè non sia completamente chiaro. Andare avanti senza capire è inutile e dannoso.
  4. RIPASSO PARZIALE E MEMORIA DELLA PARTE
    Così come inutile e dannoso è andare avanti non ricordando ciò che si è già fatto. La vera conoscenza si sviluppa come un muro, cioé mattone dopo mattone. Finita la lettura critica della parte che scegliamo per un dato giorno (un capitolo , una sezione, solo un paragrafo: l'importante è non lasciare le cose a metà e non caricarsi oltre la propria soglia di fatica, dopo la quale l'attenzione cala) e la sua sottolineatura razionale, passiamo a ripeterla seguendo l'indice da noi imparato. Su questa ossatura radicheremo nella memoria ogni nozione (sul come farlo ci intratterremo in seguito a lungo sempre in una scheda di Cronache). Non ci potremo sbagliare : ogni paragrafo è un mattoncino, lo possiamo vedere difronte a noi. Sappiamo quel che c'è prima e quel che c'è dopo. Ripeteremo ordinatamente, dandoci ragione di ogni affermazione e collegandola con ciò che abbiamo già studiato. Una volta acquisita questa abitudine, i nostri discorsi diventeranno logici e completi, inquadrati nell'intera materia così come approfonditi in ogni particolare. Come scatole cinesi, ogni ripasso parziale starà dentro l'altro: le singole sezioni nel loro capitolo, i capitoli nelle parti. Ogni giorno ed ogni volta che lo riterremo necessario torneremo indietro (mentalmente) al nostro indice (mentale) per rivedere esattamente dove siamo e quanto sappiamo. Ci vuole molta diligenza e forza di volontà (meno fatica, però), ma alla fine il risultato ci premierà.Finisco il capitolo, lo ripeto; finisco la parte, ripeto tutti i suoi capitoli, e via così.
  5. RIPASSO GENERALE ED ESPOSIZIONE
    Alla fine del lavoro dovremo soltanto riprendere il filo di ciò che abbiamo già imparato e curarne l'esposizione nei modi che ci sono congeniali: ripetendo da soli , ad un amico, rispondendo a domande prescise, prendendo spunto dalle voci dell'indice analitico, ecc. Bisogna qui convincersi di dominare la materia, in virtù del lavoro quotidiano svolto in precedenza. Conosciamo ormai per nome ogni mattoncino, dobbiamo solo fare l'appello.
  6. AGGIORNAMENTO
    Il metodo ci permetterà di inserire nel nostro "indice mentale" di quella materia le nuove informazioni che verranno in nostro possesso, il che ci permetterà di costruire un capitale di conoscenza che sia il nostro bagaglio nella vita pratica e che ci faccia trovare preparati già alla fine degli studi universitari alle prove (come i concorsi) dove non é più in gioco un voto , ma ben altro.L'università, i libri, sono solo un mezzo: non dimentichiamo mai qual'è il fine.
 

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I falsi amici sono come la nostra ombra:
ci rimane attaccata mentre camminiamo al sole e scompare quando attraversiamo una zona buia.

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